La mia attività di importatore di vini austriaci mi ha portato a fare il sommelier allo stand dell’Austria alla manifestazione Ein Prosit Grado gli scorsi 7 e 8 luglio (forse anche l’essere un sommelier di Trieste ha influito, in effetti…).
Con l’amico e collega Federico Alessio, per due sere abbiamo gestito lo stand dei vini austriaci nello spazio, affacciato sul mare, della mostra assaggio, servendo una dozzina di ottimi vini a un pubblico curioso e soddisfatto.
L’esperienza da espositore è stata divertente e utile per capire che percezione hanno del’Austria e dei suoi vini i visitatori di una manifestazione dedicata proprio al vino – persone, cioè, che si presumono già un po’ interessate all’argomento.
Da sommelier, infatti, spesso diamo per note conoscenze che a noi paiono scontate, perché le abbiamo già acquisite, ma a cui altri non hanno (ancora avuto) accesso.
La più eclatante? Ancora una volta il presunto rapporto tra qualità del vino e sistema di chiusura della bottiglia (parlavo qui dei pregiudizi sul tappo a vite e il vino austriaco).
Per chi vuole accertarsi di avere solide basi, ho pubblicato la miniguida essenziale sull’Austria “Solo il succo” sul sito dell’enoteca.
I vini in degustazione ad Ein Prosit Grado 2017
Ho assaggiato ognuno dei vini austriaci presentati alla manifestazione, constatandone ancora una volta la qualità e apprezzando molto la selezione.
Willi Klinger – direttore di Österreisch Wein Marketing, vero esperto di vino e professionista ammirevole per la passione che profonde nella propria attività – ha scelto per l’evento gradese vini freschi, adatti a una serata estiva, e allo stesso tempo espressivi, emblematici del loro stile e della loro zona di provenienza.
Non posso esprimermi sulle altre edizioni, ma di certo i visitatori di Ein Prosit Grado 2017 hanno avuto un’occasione ottima per accostarsi ai vini austriaci!
Speravo di avere occasione di assaggiare anche i vini degli altri stand – c’erano produttori interessanti da tutto il Triveneto e perfino dalle Marche – ma non avevo fatto i conti con la tenacia dei visitatori e la mia stanchezza, così alla chiusura di ciascuna serata non ho fatto che chiudere e tornare a casa.
La lista completa di quello che mi sono perso è pubblicata sul sito dell’evento.
Della manifestazione nel suo insieme ho avuto un’ottima impressione.
Diversamente da altre, a cui ho partecipato da visitatore, offriva molto spazio al pubblico per muoversi fra gli stand, che formavano “filari” compatti. In questo modo la divisione fra spazio per il pubblico e spazio degli espositori era facilmente rispettata, con agio di entrambe le parti.
La posizione vista mare ha senz’altro contribuito a rendere l’ambientazione più tranquilla e suggestiva, e nel complesso si aveva l’impressione di un’atmosfera rilassata e cordiale.
È una manifestazione che consiglio a chi desidera approfondire le proprie conoscenze assaggiando vini diversi, ma non è disposto a combattere per farlo.
Eccellente anche l’offerta delle degustazioni guidate, in questo Ein Prosit Grado 2017: ogni giorno, sei appuntamenti con esperti di spicco che hanno raccontato il vino in modo accessibile e affascinante, facendo degustare vini non comuni. C’era grande attesa per le degustazioni di Champagne con Samuel Cogliati e di Borgogna con Armando Castagno, ma grandissimo è stato anche l’apprezzamento di degustazioni di vini meno blasonati, che hanno rivelato sul momento tutto il loro fascino; una su tutte, il Raboso Piave Metodo Classico con Paolo Ianna e Renato Grando.
E, naturalmente, i vini austriaci presentati da Willi Klinger hanno spopolato.
Anche per questo ho già messo in calendario la diciannovesima edizione di Ein Prosit Tarvisio, il prossimo ottobre.