Dall’indispensabile per diventare sommelier alle idee regalo per il sommelier che ha tutto… ecco gli attrezzi di un mestiere che, in fondo, ha bisogno solo di un po’ di naso e un po’ di testa.
Cavatappi e apribottiglie
Con un minimo di pratica, il più facile da usare è quello da cameriere (ci sarà un motivo, se è il più diffuso).
È anche il gadget preferito delle aziende vinicole, quindi non serve quasi mai comprarlo.
Se proprio bisogna, ce ne sono per tutti i gusti e tutte le tasche: su Amazon (tanto per fare paragoni con un negozio accessibile a tutti) si va dai due euro scarsi ai cinquanta, per oggetti da regalo, ma forse cercando meglio si riesce a spendere anche di più.
I miei preferiti sono quelli con la leva divisa e unita da una giuntura mobile, come questo di Creuset, richiedono meno forza e permettono, quindi, di non muovere la bottiglia mentre la si apre. La marca non è a buon mercato, ma solitamente fa prodotti durevoli.
Glacette morbide (refrigeratori)
Decisamente uno dei miei accessori preferiti, ne ho quattro e non escludo di comprarne altre.
Sono l’alternativa moderna e non ingombrante ai secchielli con il ghiaccio, e non solo permettono di mantenere il vino in tavola fresco, ma – cosa difficile col secchiello del ghiaccio – di conservarlo fresco durante il trasporto.
L’assortimento non manca: Creuset le fa in materiale tecnico e di tutti i colori; Vacu Vin resta sulla semplice plastica a compartimenti (tipo materassino da spiaggia), ma il suo “rinfresca vino” può essere inserito in un guscio rigido che lo rende assai più elegante… e per cinque euro te ne fa una spiritosa versione per birra; altre marche propongono refrigeratori a strappo o a sacchetto intorno ai dieci euro o meno (e la rassegna potrebbe continuare).
Pompa salvavino e tappi ermetici
La pompetta per togliere l’aria dalla bottiglia e conservare il vino grazie agli speciali tappi ermetici che consentono l’aspirazione serve davvero. Lo so perché ce l’ho e la uso con soddisfazione, le poche volte che un po’ di vino avanza.
La mia dovrebbe essere questa (non lo so di preciso, era un regalo), ma si direbbero tutte molto simili.
Libri
Oltre ai testi editi da AIS su cui si studia per l’esame di sommelier, ho trovato utilissimi due volumi in inglese, un po’ costosi, ma che decisamente valgono ogni centesimo:
Oxford companion to wine e World Atlas of Wine
Entrambi sono esaustivi e completi, l’atlante è corredato di cartine chiare e dettagliate che mi sono servite molto per imparare la distribuzione dei terreni e dei vitigni.
Per svago, leggo anche alcuni libri di carattere più narrativo che ruotano intorno al tema del vino.
Prima ancora che iniziassi il percorso di sommelier, galeotti furono:
Sapere di vino, di Giacomo Tachis, edito da Mondadori
Elogio dell’Invecchiamento e Il Vino degli Altri, entrambi di Andrea Scanzi, editi da Mondadori
I Piaceri della Cantina, Jay McInerney, pubblicato in Italia da Bompiani
Sulla zona di Trieste e del Carso è uscito per Hammerle Cuore di Pietra, viaggio eno-antropologico fra i vitigni e i vignaioli del mio collega sommelier Federico Alessio.
Io, invece, ho pubblicato i due volumi di Zdravljica, la prima collana italiana di guide ai produttori di vino della Slovenia:
Zdravljica volume 1 è dedicato ai produttori di vino della Brda (il Collio sloveno) e della Vipavska Dolina (la vicina valle del fiume Vipacco).
Zdravljica volume 2 è dedicato alle cantine del Kras (Carso sloveno) e della Slovenska Istra (la piccola porzione di penisola istriana entro i confini della Slovenia).
Ho creato un piccolo sito per spiegare nel dettaglio queste guide e il loro contenuto.
Sono piuttosto fiero di queste guide, sia perché includono ottimi produttori (come anche il successo dei vini che importo dimostra), sia perché finalmente anche Slow Food pubblicherà una guida ai vini della Slovenia, segno che la mia intuizione sulla loro bontà e sulla mancanza di letteratura a riguardo era corretta!